Compro stagno: Nel mondo dell’industria attualmente restano numerosi i campi di applicazione dello stagno in molti ambiti produttivi. Innanzitutto, viene abbondantemente impiegato per formare leghe.Cinquantesimo elemento della tavola periodica, lo stagno è un metallo di colore argenteo estremamente duttile, che può cioè essere ridotto in fili molto sottili e malleabile, ovvero in grado di essere plasmato con facilità senza che ciò ne precluda le caratteristiche meccaniche e strutturali.Elemento prezioso sin dall’antichitàLo stagno è un elemento noto senza dubbio sin dall’antichità, dal momento che termini riconducibili a questo metallo si trovano in numerose fonti scritte di diverse culture.Con ogni probabilità l’utilizzo più ampio e sistematico dello stagno fu fatto in Cina, dove già a partire dal 1800 a.C. prosperò una vera e propria industria del bronzo, lega ottenuta mescolando lo stagno con il rame.Lo stagno cinese proveniva quasi certamente dall’India e fu utilizzato per la realizzazione di molti oggetti e manufatti. Un’attività che ricevette impulso anche dal fatto che nell’area con ogni probabilità già ai tempi era nota la tecnica della stagnatura, che consisteva nel rivestire alcuni metalli di un sottile strato di stagno con la funzione di proteggere contro gli agenti atmosferici.In Occidente, una delle prove della conoscenza dello stagno da parte dei popoli antichi va ricercata nei testi scritti: nella Torah esso viene indicato col termine “bedil”, mentre ai tempi di Omero era identificato dalla parola “kassiteros”, da cui deriva il termine moderno “cassiterite”, nome del più importante minerale utilizzato per l’estrazione dello stagno.Proprio la cassiterite era ampiamente conosciuta oltre cinquemila anni fa, e il suo sfruttamento diede ampio impulso a quella che è nota come “età del bronzo”. Meno certa invece è la provenienza di questi minerali.Secondo Erodoto l’origine era da ricercarsi nelle Isole Cassiteriti, la cui collocazione resta dubbia: studi recenti le farebbero coincidere con le attuali isole britanniche.Sia come sia, proprio da questa parte dell’Europa i Fenici diffusero lo stagno nel bacino del Mediterraneo, utilizzando l’attuale città di Marsiglia come centro dei loro commerci. Furono poi i Romani a promuoverne e ampliare in tutto il mondo antico l’uso di quello che Plinio il Vecchio, nella “Naturalis Historia“, chiama plumbum candidum. Il primato delle isole britanniche rimase tale per molti secoli e solo nel Medioevo si affacceranno ai mercati le candidature di Boemia e Sassonia.L’approvvigionamento di stagno uscirà dai confini del vecchio continente solo all’inizio del XIX secolo, quando cominceranno a essere sfruttati i giacimenti dell’isola di Bangka, in Indonesia e, successivamente, della vicina isola di Belitung.Lo scenario muterà ulteriormente sul finire dell’800, quando si renderanno disponibili le risorse della penisola malese, che a tutt’oggi è uno dei più importanti produttori del metallo a livello mondiale. Più o meno nello stesso periodo comincerà anche lo sfruttamento delle miniere in Australia e in Bolivia, tutt’oggi tra i primi dieci paesi al mondo per produzione di stagno.